Affascinato dalla materia e dalla magia delle mani, da oltre quarant’anni lavora, modella e “scolpisce” il ferro con esiti di straordinaria maestria e abilità. Da tempo esplora la materia oltre i confini dell’artigianato fino a trovare una propria invenzione della forma.
La passione quasi viscerale per il ferro inizia all’età di quattordici anni quando, nella bottega del cugino, apprende le tecniche basilari legate alla forgiatura e saldatura. Attraverso l’esercizio e la prassi costante, superati i vent’anni, intraprende un cammino da solista che lo porta sui sentieri dell’arte.
Il ferro si piega a leggere e reinterpretare il mondo della natura, nella fattispecie la pianta della vite che con i tralci nerboruti e contorti rappresenta una sorta di sfida al suo inesauribile estro creativo. Grappoli d’uva e melograni popolano le creazioni, tronchi possenti e rami flessuosi sono il simbolo di una terra ubertosa e di un paesaggio la cui bellezza è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità.
La progettualità di Valentino Moro trova nel disegno un medium speciale, come nelle passate botteghe rinascimentali. L’esperienza grafica,infatti, traduce le forme complesse che il ferro e il fuoco, nell’ incantevole processo alchemico, restituiscono in fogge tridimensionali perfettamente eseguite. Accanto al ferro, la pietra, il vetro e il cemento costituiscono l’orizzonte in cui le mani si muovono magistralmente e alacremente per definire opere sempre nuove che, in tempi recenti, hanno assunto le dimensioni e le proporzioni di autentici monumenti.
L’inconfondibile linguaggio reso possibile da una eccezionale sapienza tecnica rendono il suo stile unico, capace di slanci e virtuosismi decisamente attuali che confermano la vocazione a impensabili innovazioni sul solco di una tradizione antica che ancora oggi tanto affascina e attrae.